Interrogazione presentata durante la seduta di Consiglio comunale del 28 aprile 2025
Alla cortese attenzione di
Sindaco Giovanni SARTORI
OGGETTO: richiesta motivazioni del rifiuto di esporre lo striscione per festeggiare l’80° Anniversario della Liberazione dal nazi-fascismo
Premesso che:
La Giunta Comunale ha deciso di non esporre lo striscione promosso dall’ANPI in occasione dell’80° Anniversario della Liberazione d’Italia dalla dittatura fascista e dall’occupazione nazista. Riteniamo questa scelta grave.
Spesso la Storia viene percepita come qualcosa di lontano. Ma essa riguarda anche Bovisio Masciago. Un secolo fa, qui vivevano persone come noi, con una vita normale. In pochi anni, a causa del fascismo — affermatosi con la violenza, il denaro dei potenti e la complicità di un Re debole —, quelle persone, indipendentemente dal credo politico, persero diritti fondamentali: libertà di espressione, di associazione, addirittura di lavoro, se non iscritti al Partito Fascista. Furono costretti a mandare i figli a morire in guerre inutili volute da Mussolini. Furono testimoni della dilapidazione delle risorse pubbliche e della corruzione di un regime fondato sull’arricchimento personale dei gerarchi.
In questa sede elettiva vorrei inoltre ricordare che anche a Bovisio Masciago, come nel resto d’Italia, per vent’anni i cittadini non poterono eleggere liberamente i loro rappresentanti.
Quando parliamo di violenza fascista, di picchiatori e assassini, non ci riferiamo a concetti astratti. A Bovisio Masciago operò Filippo Bettinelli, tra i fondatori del Partito Nazionale Fascista del nostro Comune. Divenne poi capo della Brigata Nera della zona e si rese responsabile, insieme al resto dei fascisti, di violenze, arresti, fucilazioni e consegne di bovisiani e masciaghesi alle SS tedesche.
Il 25 aprile 1945, nel giorno della Liberazione, Bettinelli fu riconosciuto a Milano mentre tentava di fuggire alle proprie responsabilità con un fazzoletto rosso al collo. Anticipò di poche ore quello che avrebbe fatto il suo capo, Benito Mussolini, arrestato dalle Brigate Garibaldi mentre fuggiva con soldi e oro degli italiani travestito da soldato tedesco. I nostri concittadini riconobbero Bettinelli e lo condussero nel nostro municipio, dove fu processato e giustiziato.
Anche quando si parla di partigiani, non ci si riferisce solo a figure che combattevano sulle montagne. A Bovisio Masciago molte persone, di ogni orientamento politico si unirono alla Resistenza, animate da ideali politici diversi, ma unite dal rifiuto della dittatura e dal sogno di un’Italia libera. Volevano un Paese in cui poter esprimere la propria idea, lavorare indipendentemente dall’ideologia politica, nominare i governanti, senza temere di essere picchiati, incarcerati, uccisi o consegnati alle SS solo per un’idea diversa. Subito dopo la Liberazione, anche qui il Comitato di Liberazione Nazionale, con la collaborazione di tutti i partiti, insediò una Giunta Comunale democratica, con i compiti urgenti di sostenere i nostri concittadini stremati dalla guerra causata dai fascisti e di supportare coloro che tornavano dai campi di concentramento. Grazie a tutti loro noi siamo in questo Consiglio, con diverse idee politiche, potendoci esprimere democraticamente.
Lottarono per la nostra libertà e furono uccisi i partigiani:
- Amedeo Bettini
- Mario Biga
- Oreste Biraghi
- Francesco Ghianda
- Antonio Moi
- Ferruccio Sala
- Giuseppe Agostoni
- Antonio Salada
- Osvaldo Triulzi
E furono uccisi i militari che si rifiutarono di combattere per lo stato fantoccio della Repubblica Sociale Italiana:
- Umberto Donzelli
- Donato Marra
- Eugenio Missaglia
- Ambrogio Molteni
- Giuseppe Reali
- Mario Rebosio
- Carlo Villa
Abbiamo letto su un settimanale locale che la motivazione addotta dalla Giunta per il rifiuto di esporre lo striscione — che, ricordiamo, è privo di loghi di partito — sarebbe che l’iniziativa è “di parte”.
È vero: il 25 aprile è una festa “di parte”.
È la festa di chi difende la Libertà, ripudia la guerra, sostiene l’eguaglianza senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali; crede nel diritto alla Salute, nella suddivisione dei poteri dello Stato, nel diritto all’istruzione e alla cultura.
È una festa che quindi divide chi crede in questi valori e chi non ci crede.
È una festa che distingue antifascisti da fascisti.
Il nostro auspicio è che le istituzioni di Bovisio Masciago si riconoscano pienamente nei valori della Costituzione, senza esitazioni né ambiguità.
Per questo motivo chiediamo al Sindaco:
- le ragioni precise del rifiuto;
- se intenda esporre lo striscione, dato che è ancora in tempo per farlo.
In fede,
I consiglieri del gruppo del Partito Democratico